Il nuovo racconto di emilia valentino
Il sogno di Salvatore era di andare a vivere da solo, non perché non si trovasse bene in famiglia, anzi…La sua era una famiglia ammirevole dove tutti i membri erano sempre pronti a aiutarsi vicendevolmente e a collaborare per risolvere qualunque problema. Vivere da solo, però significava aver conseguito la propria autonomia.
. L’acquisto di un minuscolo appartamento tutto suo fu la realizzazione di questo sogno: però si dovevano effettuare dei lavori per renderlo confortevole come era nei suoi desideri. La scelta del fabbro fu semplicissima.
Nei pressi della nuova abitazione c’era una bottega il cui proprietario si rivelò gentile, educato e cosa importantissima veloce nel lavoro. Il pagamento fu pattuito e subito anticipato dalla madre di Salvatore: la signora Concetta.
Il giorno successivo il fabbro recapitò tutto il materiale occorrente, e prese accordi per eseguire il lavoro: – Signora ci vedremo dopodomani e completerò la mia opera.
Nel giorno stabilito dell’operaio non si ebbe alcuna nuova. Solo in tarda serata la signora Concetta ricevette un messaggio: – Gentile signora sono partito per assistere un mio parente gravemente ammalato. Verrò fra due giorni.
I due giorni passarono senza alcuna notizia. Un nuovo messaggio chiariva che il parente si trovava in Inghilterra, però sarebbe stata sua intenzione tornare dopo tre giorni. Anche questi giorni passarono inutilmente. Ed ecco un nuovo messaggio: -Gentile signora non posso tornare perché il mio parente è deceduto e ora sono sempre a Londra per assistere il padre del defunto, che , a causa del luttuoso evento, sta molto male. Se vuole le restituisco la cifra che mi aveva anticipato.
A questo punto la signora Concetta rimase senza parole e Salvatore, al colmo dell’indignazione, adiratissimo, giurò di non volerlo vedere mai più.
Il problema che attanagliava la signora Concetta era il conteggio della cifra da sottrarre perché, essendo una donna precisa, non voleva arrecare danno a nessuno come era nel suo solito. Lo scambio di messaggi telefonici continuò per alcuni giorni e, alla fine cessarono del tutto e non si ebbero più notizie né dell’operaio né della cifra che avrebbe dovuto essere restituita,